FORMA MATERIA COLORE

BIG BANG – L’energia della materia magmatica nella poetica dell’immagine nell’opera ceramica

Enzo Babini, affermato ceramista Cotignolese nato nel 1946 ancora giovanetto si forma alla scuola Arti e Mestieri sotto la guida del Prof Luigi Veroli poi all’Istituto Statale d’Arte a Faenza dove ottiene il Diploma e la Maturità di Magistero e contemporaneamente frequenta i più prestigiosi studi ceramici faentini tipo quello di Carlo Zauli ed Angelo Biancini. Insegna negli Istituti Statali d’Arte prima ad Oristano poi a Siena ed in fine a Faenza. Nel tempo ha affinato la sua tecnica supportato da approfonditi studi sulla materia ( le terre ) e la sua composizione geologica e mineralogica ma anche sulla letteratura e filosofia per coglierne i significati più profondi anche teologici. L’artista, socio onorario della Federazione Italiana Unesco, può vantare al suo attivo moltissime mostre personali sia in Italia che all’estero e nell’ultimo ventennio molte opere sono detenute nei musei di fama mondiale quali il Vaticano, in Cina al museo di Gin-De-Zen con 100 formelle della Divina Commedia, a Chicago al Museo Paul P. Harris con opere eseguite con le terre dei 5 continenti, a Mosca al Museo Pushkin ed in forma itinerante in molte capitali. Alcune opere a carattere monumentale sono visibili anche sui territori della nostra Regione.

Il suo lavoro è caratterizzato dalla costante ricerca tecnico-scientifica sui materiali, le terre ed i loro componenti che a contatto con l’acqua ma soprattutto col fuoco ( il calore dei forni di cottura che arrivano anche oltre i 1300 gradi) offrono combinazioni di forma e colore che solamente l’artista riesce a gestire. E’ così che ogni sua opera, assolutamente unica ed irripetibile, sfrutta la composizione e l’energia della materia per conseguire una forma artistico-poetica nella sua immagine.

I lavori seguono la logica del “progetto” non soîo formale ma anche Umanitarie: opere di carattere presepistico, le 100 formelle in terra cotta che rappresentano la Divina Commedia, e le opere eseguite con le terre dei 5 continenti che meglio testimoniano l’unica e medesima origine dell’uomo e la fratellanza tra i popoli.

E’ anche grazie alla collaborazione del CNR. che approfondisce studi e conoscenze morfologiche e tecniche sull’uso delle terre dei fondali marini prelevate con rigorosi carotaggi dalle profondità dei fondali oceanici di Australia, America e Giappone: terre “vergini” che non avevano mai visto la luce né subito inquinamenti o contaminazioni. Un progetto scientifico complesso e complessivo che ha impegnato a lungo lo studioso artista obbligandolo a mìnuziosi approfondimenti .

Una innata curiosità nel voler capire cosa custodisce una zolla di terra ha spinto l’artista a capire la composizione dei materiali per poi sottoporli a prove di dematerializzazione per osservarne i comportamenti e reazioni. Il progetto è quello di scoprire le origini del nostro pianeta. Ricreata la fase di fusione delle terre portandole allo stato magmatico ( simulazione della materia del Big Bang ) vengono studiate le reazioni dovute al raffreddamento, la stessa sequenza che ha portato alla formazione dei pianeti e del nostro Pianeta Azzurro. Questo sarà anche il soggetto di una prossima mostra dove sarà possibile toccare con mano opere che derivano da questo complicato processo di metamorfosi della materia, un viaggio a ritroso per capire l’oggi ma soprattutto il futuro.

Costa Mario

BIG BANG – Babini E. ( Ottobre 2019 )